Mozzi - Savoldelli: prestigioso trionfo al Rally Lana Storico (Regolarità Sport)
24-06-2015
Buona la prima !
L’equipaggio del Progetto MITE formato dal driver mantovano Giordano Mozzi, già due volte vincitore della MM, e dal navigatore “non vedente” Oscar Savoldelli, si aggiudica l’edizione 2015 della Regolarità Sport del Rally Lana Storico, correndo su Opel Kadett GT/E del 1979.
Dopo una partenza cauta all’insegna della conoscenza reciproca nell’abitacolo, alla terza prova speciale Mozzi e Savoldelli prendono il comando della gara e non lo mollano più sino alla pedana di arrivo a Biella, incrementando prova dopo prova il proprio vantaggio su tutti gli inseguitori; davvero impressionante il passo gara nella seconda tappa di questo inedito equipaggio, a significare il raggiungimento di un grande feeling.
“E’ una grande soddisfazione – afferma Mozzi – e dedico questa importante vittoria a tutte le persone che da sempre animano il Progetto MITE. La gara è stata lunga e difficile, tenevo molto a fare bene e ho dato il massimo dall’inizio sino alla fine. L’ho fatto in particolare per tutti i ragazzi ipovedenti e non vedenti del Progetto MITE, lo meritano perché sono fantastici. Con Oscar l’affiatamento è cresciuto ad ogni chilometro e lui mi ha davvero sorpreso quando nelle prove speciali della seconda tappa, ha tenuto un ritmo perfetto nonostante leggesse su un roadbook in braille e nonostante l’altissima frequenza delle curve in quelle strade così tortuose e la nostra velocità di percorrenza delle stesse. Bravissimo.”
Ovviamente grande gioia anche per Oscar Savoldelli:
“Mi sono goduto ogni attimo ed ogni metro di tutta la gara; non riesco a
trovare una sola cosa negativa in tutto il weekend. Grandi emozioni e
sensazioni, vissute assieme a Giordano, proprio una bella persona. Non è stato
facile prendere il suo ritmo gara, lui è un vero pilota, ma dopo le prime prove
sono riuscito ad assecondarlo e a dargli le note giuste al momento giusto. Mi
sto prendendo tanti complimenti, ma tengo a dividerli con tutte le persone che
mi sono state sempre vicine, soprattutto ovviamente quelle del Progetto MITE.”